Riascoltare ‘Apriti Sesamo’ per accettare e far pace una volta per tutte con l’idea della morte del maestro
C’è ancora un dibattito aperto sul lavoro ”Apriti Sesamo” di Franco Battiato, pubblicato dieci anni fa. L’autore inizialmente non si aspettava grandi sorprese dal nuovo album, ma
ha poi scoperto che si trattava di un’opera di grande bellezza e particolarità. L’album affronta il tema della morte e della reincarnazione, argomento a cui Battiato si è dedicato
in passato, ma che in questo album viene trattato in modo particolare e originale. Le canzoni del disco parlano dell’ultimo viaggio, del saluto alla vita e della reincarnazione,
con alcune che sono veri e propri commiati. Battiato sostiene che la morte non va temuta, ma studiata e compresa secondo i punti di vista di culture diverse, e che in quel
particolare momento della sua vita ha avvertito la necessità di farsi trovare pronto e degno della trasformazione.
Battiato è sempre stato un convinto assertore della reincarnazione e si è speso in svariati modi per divulgare l’argomento, specie in uno dei suoi lavori cinematografici più riusciti: il documentario Attraversando il Bardo, del 2014. In alcune dichiarazioni del periodo di Apriti Sesamo dice di non essere spaventato dalla morte e che si sta
preparando mettendocela tutta per essere degno della trasformazione. Non è strano quindi il fatto che decida di dedicare un intero lavoro al tema, con una copertina che
visualizza le varie fasi del Bardo, per il buddismo tibetano lo stadio nel quale la coscienza viene separata dal corpo. Lo spazio, l’acqua, il fuoco e l’aria vengono rispettivamente
percepiti come luce azzurra, bianca, rossa e verde.
Secondo Battiato, la morte non va temuta, ma studiata, compresa anche secondo i punti di vista di culture diverse. Credo che in quel particolare momento della sua vita abbia
avvertito la necessità di farsi trovare pronto e cominciare ad abituarsi (e ad abituare il suo pubblico) perché presto il momento fatidico sarebbe giunto. Apriti Sesamo e Attraversando il Bardo sono i punti di arrivo di questa sorta di preparazione e consapevolezza. Verranno poi la malattia e l’addio, o meglio l’arrivederci.